Creare per distruggere con allegria

























Per molto tempo,durante la festa del paese, la rottura delle pignatte, più che un gioco, era un rito, una tradizione antica, che tentava la fortuna, quella di trovare e rompere la pignatta con i regali più belli o più appetiti che una volta erano dolci e qualche soldino. Ad una corda, sospesa tra due alberi o pali conficcati nel terreno, si appendevano delle pignatte piene di coriandoli, dolci, regalini, soldi o segatura o acqua. I concorrenti a turno venivano bendati, poi fatti girare come trottole per far perdere loro il senso della direzione. Una volta liberati, i concorrenti dovevano vibrare colpi con un bastone per colpire le pignatte. La gente, attorno, stando attenta ad evitare i colpi andati a vuoto, dava indicazioni al concorrente, molte volte confondendolo o guidandolo a seconda se gli spettatori erano "avversari" o "amici" del bendato.

Nel contesto della festa per la transumanza dei bovini in Val Po, in Piemonte, il nostro gruppetto di "Artivaganti" si è impegnato a fare dei vasi d'argilla belli. Si prova anche piacere a fare le cose belle e quando riescono bene ... si spaccano!
La metafora è semplice. Anche allevare è fatica, passione e amore. Si fanno nascere vitelli o agnelli, ma il loro destino non è diverso da quello delle pignatte.
Il pubblico che ha preso parte all'antico gioco ha fatto sì che l'opera non fosse rappresentata dai vasi modellati, ma dalla la loro distruzione.


Nessun moralismo, solo che allevare, uccidere, mangiare animali non è una cosa da nulla, merita attenzione, meditazione.

http://www.artivaganti.com




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